lunedì 30 marzo 2009

Força MAMBAS!!!

Maputo, 29 Marzo 2009 - h .22.01

Fischio d’inizio per questo nuovo post da scrivere in 90 minuti.

Come molti di voi sapranno sono avvocato per caso, ma sono ancor di più calciatore per caso.
Io ed il calcio abbiamo un rapporto complesso, o forse sono i miei piedi ad avere un rapporto difficile con le sfere…comunque sia oggi ho avuto l’occasione di andare a vedere una partita di calcio allo stadio “Machava” di Maputo, si trattava di una partita di qualificazione agli imminenti mondiali di calcio del 2010 che si terranno nel vicino Sudafrica… Mozambico – Nigeria!!!
Si lo so che alcuni di voi si chiederanno da quando in qua vado allo stadio, visto che io non sono un aficionados, ma come alcuni di voi sapranno mi piace andare allo stadio soprattutto per l’aspetto goliardico festaiolo dell’evento!!
Eppoi come potevo non assistere a una partita della nazionale mozambicana?? Qui il calcio e’ sport nazionale e la squadra si fa chiamare “Mambas”, proprio come il serpente… forse per l’agilità fulminea con cui attacca…
I mozambicani adorano fare festa e quindi, conoscendoli, ero certo che il divertimento sarebbe stato assicurato! I biglietti sono andati esauriti in pochi giorni, il prezzo di ingresso era di circa 3 Euro oppure 6 Euro…a seconda che si trattasse di posto al sole o all’ombra!! Chiaramente io opto per il posto al sole ed in piena curva sud per godere appieno della tifoseria più scatenata…
Giunti allo stadio nel barrio di Machava alle ore 13.11 ed il colpo d’occhio è impressionante: 40.000 spettatori circa, tutti rigorosamente con t-shirt rossa dei MAMBAS, qualche coro, e la ola vermelha che fa girare lo stadio…Non manca la tifoseria nigeriana, sebbene rappresentata da poche centinaia di persone, ma comunque determinata (anzi direi anche piu’ incisiva della torcida mozambicana, praticamente inesistente!): i nigeriani hanno sezione ritmica percussiva e sezione fiati con trombe che intonano tutta la partita i loro cori.
Una cosa che mi lascia assolutamente esterrefatto: praticamente non esistono settori quindi le due tifoserie non sono separate da nulla, sono seduti fianco a fianco e nonostante tutto non assisto ad alcun gesto di violenza!!!
Devo ammettere che le persone che frequentano lo stadio in Mozambico sono più civili di noi italiani…ripeto nessuna violenza, né offese all’avversario, né striscioni di intolleranza… Addirittura in curva non circola erba né alcool ( e qui manifesto il mio disappunto…)!!!
Cio’ che vedo sono invece scene di ironia, come quando vengono portate davanti alla tifoseria nigeriana delle pseudo bare fatte di cartone per l’imminente morte della squadra di Lagos, oppure un inaspettato numero di uomini travestiti da donna… per andare allo stadio??… ma chi li capisce sti mozambicani!!!
Intanto il sole, sebbene ufficialmente qui siamo in autunno, ci scioglie sulle gradinate con i suoi 30 e passa gradi…ottima scelta la curva sud!!!
Immagino quale allenamento e abitudine debbano avere i giocatori africani a temperature proibitive…Ad intrattenere il pubblico prima dell’inizio del match vi sono casse audio che sparano musica poplare mozambicana a tutto volume… subito dopo seguita dalla banda militare che esegue gli inni nazionali delle 2 squadre…” O patria amada, vamos vencer!!!”
Ripeto io non me ne intendo molto di calcio, tantomeno di calcio del continente nero, ma a quanto mi era dato sapere la Nigeria, sebbene giocasse fuori casa, era data nettamente per favorita rispetto ai mambas mozambicani.
Ore 22.44… tra pochi minuti finisce il primo tempo di questa partita scritta su blog ed io ancora non ho parlato di neanche un minuto di calcio giocato… come al solito mi perdo tra mille dettagli, personaggi, situazioni… e quasi la partita scorre in secondo piano…sebbene mi rendo conto sin dal primo minuto che i pronostici non erano poi così azzeccati: il Mozambico attacca, controlla la palla, crea azioni a dispetto di una Nigeria che sembra smarrita, disorganizzata in campo…insomma la partita è più equilibrata del previsto e quindi la tifoseria mozambicana, sebbene poco organizzata dal punto di vista di coreografie e cori, è esaltatissima…applaude e si diverte! Il primo tempo vede un gol annullato per il Mozambico per fuorigioco…chiaramente qui mi sa che la moviola è un concetto ancora ignoto dal momento che in campo vedo solo un paio di telecamere…sui visi in pochi istanti si alternano l’esultanza per il vantaggio e poco dopo la delusione per la dubbia decisione arbitrale…la Nigeria solo in due occasioni si rende insidiosa con azioni che rocambolescamente si concludono con un salvataggio in extremis dell’ultimo difensore...quindi si conclude il primo tempo…
Intermezzo durante il quale si esibiscono le ragazze pon-pon sponsorizzate da Mcel ( compagnia di telefonia mozambicana) e in seguito il gruppo di capoeira “Ginga de Maputo”, con una roda molto acrobatica e coreografica…il pubblico apprezza ma non presta moltissima attenzione…tutti sono alle prese con il solito pollo arrosto da mangiare rigorosamente con le mani e tirato fuori da una carta che definire unta è dir poco!!!
Noi siamo tra i pochi bianchi ad assistere al match ma si respira aria di gemellaggio anche viste le nostre t-shirt mozambicane…
Inizia il secondo tempo e inizio a martellare il vicino alla ricerca di informazioni tecniche: pare che uno dei giocatori della Nigeria attualmente giochi nell’ Arsenal mentre il fuoriclasse mozambicano è il numero 7: Dominugez!
La partita nel secondo tempo vede i toni un po’ calare, la stanchezza si fa sentire ma non mancano occasioni da gol per il Mozambico che continua a tenere testa alla Nigeria…Scorre un altro brivido tra la curva quando il Mozambico segna …ma attenzione… per la seconda volta il guardialinee interviene ad annullare la rete!! Solo a questo punto scattano alcuni cori poco gentili all’indirizzo dell’arbitro e della madre che lo ha partorito…
Ho la sensazione di assistere ad un calcio più vero, piu ruspante, probabilmente meno tecnico di quello italiano ma per lo meno senza tutti i milioni di Euro che inquinano il nostro calcio in Europa, senza i Moggi della situazione, un calcio in cui c’è il pallone tra i piedi dei giocatori e non le veline di turno, dove il sudore scorre sulla pelle non depilata di giocatori che non simulano costantemente il fallo ma che piuttosto entrano decisi per fermare l’avversario…un calcio dove quasi non si necessita della presenza massiccia della polizia, non si assiste a violenza e nei confronti della tifoseria avversaria ci si esprime al massimo con l’espressione BUUUUUUU!!
Mentre mi perdo in questi ed altri pensieri favoriti dal thc, mi rendo conto che praticamente nulla degno di nota accade e la partita si conclude con un pareggio: Mozambico – Nigeria 0-0.
Sinceramente la Nigeria non ha fatto granchè in campo, mentre il Mozambico ha superato le mie aspettative ed anzi avrebbe meritato di vincere!
Mi auguro che il cammino dei nostri MAMBAS proceda verso il Mondiale 2010…ci mettono il cuore e se lo meritano!!
Chiaramente l’uscita dallo stadio non è stata agevole…traffico paralizzato per ore nel barrio di Machava, con musiche e danze senza fine per celebrare il risultato soddisfacente… e sulle facce dei tifosi felicità e sorrisi… mentre, armato della santissima pazienza infinita che sovente richiede il vivere in Mozambico, ci si è pian piano lasciati alle spalle lo stadio, mentre il sole tramontava…
Força MAMBAS!!!!

Il vs. Bruno Pizzul Africano, Dr. Gonzo!

CASSESE & Darfur... parte 2: botta e risposta!

Riporto qui di seguito le mie perplessita'e le domande che avevo indirizzato al Prof. Cassese in merito alla situazione in Darfur sul sito www.repubblica.it .
Seguono le sue stringate risposte.

Buongiorno, ho letto con attenzione l'articolo "Giustizia impossibile" da Lei pubblicato su Repubblica. Ho frequentato lo scorso anno un LLM organizzato dall'Università di Torino e dall'UNICRI in "International criminal law, international organizations and crime prevention" una parte del programma prevedeva proprio una moot court avanti all'ICC sul Darfur... ( peraltro io simulavo la difesa di un coimputato di al- Bashir... ed il mio cliente venne assolto!). Gia'in tale sede avevo manifestato le mie perplessità riguardo al Rome Statute e rule of procedure dell'ICC... oggi, avanti alla richiesta della Cina al Consiglio di sicurezza di sospendere l'ordine di arresto per il leader sudanese, pur condividendo appieno la Sua premessa secondo la quale "l'ordine di cattura della Corte penale internazionale contro il presidente sudanese Bashir è moralmente giustificato in quanto egli ha il pieno controllo politico e militare del paese e quindi non può ignorare le atrocità che si commettono nel Darfur. Non può non esserne responsabile, quanto meno perché ha omesso di prevenire quei crimini o di punirne gli autori." mi chiedo e Le chiedo: attraverso quali strumenti si può affermare pienamente l'operato dell'ICC? Mi pare che dinnanzi al comportamento della Cina al Consiglio di Sicurezza ( NB trattasi della Cina nel caso del Darfur, domani potrebbero essere gli USA o la Russia per un altra fattispecie concreta!) si concretizzi il pericolo di delegittimare l'operato dell'ICC... Attraverso quali strumenti correggere queste distorsioni procedurali che stanno emergendo? (sempre che sia possibile...) Ed ancora, condivide la decisione dell'ICC di escludere dal capo di imputazione a carico di al - Bashir l'accusa di genocidio ex art. 6 ICC Rome Statute? Ringrazio anticipatamente per l'attenzione. Cordialità Diego Grassedonio
"1 e 2) La Corte penale può svolgere un'azione effettiva solo con la cooperazione degli stati, perché manda di una sua polizia giudiziaria capace di raccogliere prove, fare perquisizioni, interrogare testimoni, compiere arresti nel territorio di Stati sovrani. Perciò la giustizia internazionale deve essere prudente e saggia, altrimenti rischia di essere considerata poco credibile. 3) La decisione dei giudici di respingere la richiesta di Moreno Ocampo di incriminare Bashir anche per genocidio è stata corretta e saggia. Infatti i reati che il Procuratore ha qualificato come atti di genocidio sono crimini contro l'umanità: espulsione forzata di civili dai loro territori, stupro di massa, altre violenze contro le persone."
Antonio Cassese

mercoledì 25 marzo 2009

A chi si continua a chiedere che ci faccio in Mozambico....

Aggiornamento per tutti coloro i quali si continuano a chiedere di cosa mi occupo materialmente qui in Mozambico...allego di seguito l'articolo recentemente pubblicato sul sito UNICRI (http://www.unicri.it/news/0903-4_maputo-minors/index.php) relativo al corso di formazione per ufficiali di polizia che trattano con minori.
Buona lettura!
Allego la maccheronica e grossolana traduzione di google translate per chi dontspikinglisch...
Avv. Gonzo
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New training course for police to support minors' rights
Strengthening Police Officers Capacities in Dealing with Minors in Conflict with the Law

UNICRI, Maputo: On 11-12-13 March 2009 - UNICRI, organized a training course for police patrol officers in the area of rights of minors in conflict with the law. The training course was organized within the framework of the Programme “Strengthening Juvenile Justice in Mozambique,” which started in 2005 with the generous funding of the Italian Cooperation to improve life conditions of the juvenile population, focusing specifically on minors at risk or in conflict with the law.
In particular, the objective of the training course was to strengthen the capacities of those who patrol daily the streets of Maputo and who are in fact the first contact of minors at risk and in conflict with the law. The training was aimed at 100 patrol officers and resident police officers, including new elements of the Gabinetes de atendimento à Mulher e Criança. The training offered guidelines for police officers’ delicate task of dealing with minors by giving trainees an overview of the real difficulties that children encounter when they come into contact with the police, their rights, the new legislative package that the Government of Mozambique passed concerning the protection of children as well as retracing the path of a potential minor in conflict with law, from the squad to a possible custody in a Juvenile Rehabilitation Center.
During the opening of the training, on 11 March at 8.00 am, personalities such as His Excellency the Vice Minister of the Interior of Mozambique, Mr. Jose Mandra as well as His Excellency the Ambassador of Italy, Mr. Carlo Lo Cascio have been present to give their regards to the event.
Trainees were trained by governmental staff of the justice sector as well as UN officers and psychologists in order to achieve a comprehensive overview on properly managing all of the different facets of dealing with a minor. This includes legal frameworks, psychological and social aspects, as well as case studies and role-playing to better understand the phenomenon of minors in conflict with the law.
Police officers received information on the new legislative package regarding minors’ protection as well as different methods of intervention to care for children, strategic policies of the social welfare, information about the role of the police and a detailed explication on how to compile the datasheet of minors attended by the police to be inserted on the database. This database was set up by UNICRI to collect information on the statistical phenomenon of juvenile diversion. Moreover, the training included the psychological and social aspects of juvenile deviation, the area of community psychology and methods of intervention with minors. The training programme also provided a simulation where trainees played the different positive and negative attitudes of a potential patrol officer attending a minor, swapping then their respective roles as police/minor.
Strengthening the capacities of the police is really essential in order to spread the culture on the protection of minors by applying not only the principles of the law, but also by improving the effectiveness of prevention while dealing with difficult situations of minors in conflict with the law or at risk. It is foremost important that all minors are treated fairly and that they are given the opportunity and guidance to take responsibility for their mistakes so as to receive another chance in the future so they can become responsible adults and respectful citizens.




From left: General Commander of the Police, Mr. Jorge da Costa Khálau His Excellency the Ambassador of Italy, Mr. Carlo Lo Cascio, His Excellency Vice- Minister of Interior, Mr. José Mateus Mandra Head of the Dept. of Women and Children of the Police, Ms. Lurdes Mabunda, UNICRI Programme Coordinator, Ms. Andrea Rachele Fiore.


Nuovo corso di formazione per le forze di polizia a sostegno dei diritti dei minori.
Rafforzare le capacità della polizia nel trattare con minori in conflitto con la legge
UNICRI, Maputo: Il 11-12-13 marzo 2009 - UNICRI, ha organizzato un corso di formazione per agenti di pattuglia di polizia in materia di diritti dei minori in conflitto con la legge. Il corso di formazione è stato organizzato nel quadro del programma "Rafforzamento della giustizia minorile in Mozambico", che è iniziato nel 2005 con il generoso finanziamento della Cooperazione Italiana per migliorare condizioni di vita della popolazione giovanile, concentrandosi in particolare sui minori a rischio o in conflitto con la legge. Nello specifico, l'obiettivo del corso di formazione è stato quello di rafforzare le capacità di coloro che pattugliano quotidianamente le strade di Maputo e che sono in realtà il primo contatto dei minori a rischio e in conflitto con la legge.
La formazione è stata finalizzata a 100 agenti di pattuglia e funzionari di polizia.
La formazione indirizzata ai funzionari di polizia che svolgono il delicato compito di trattare con i minori, ha dato una panoramica circa le reali difficoltà che incontrano i bambini quando entrano in contatto con la polizia, i loro diritti, il nuovo pacchetto legislativo che il governo del Mozambico, nonché ha esaminato tutto il percorso di un minore potenzialmente in conflitto con la legge, dalla squadra di polizia fino ad un possibile affidamento del minore in un Centro di riabilitazione.
Durante l'apertura della formazione, in data 11 marzo alle 8,00 del mattino, personalità come Sua Eccellenza il Vice Ministro degli Interni, del Mozambico, Jose Mandra così come Sua Eccellenza l'Ambasciatore d'Italia, Carlo Lo Cascio sono stati presenti a dare il loro benvenuto.
I tirocinanti sono stati formati da personale governativo del settore della giustizia, nonché da funzionari delle Nazioni Unite e psicologi al fine di ottenere una panoramica completa sulla corretta gestione di tutte le diverse sfaccettature di fronte ad un minore. Ciò comprende quadri giuridici, psicologici e sociali, così come studi di caso e simulazioni per capire meglio il fenomeno dei minori in conflitto con la legge.
I funzionari di polizia ha ricevuto informazioni sul nuovo pacchetto legislativo in materia di protezione dei minori, politiche strategiche del benessere sociale, l'informazione in merito al ruolo delle forze di polizia e una dettagliata spiegazione su come compilare la scheda di identificazione dei minori che serve ad aggionare la banca dati. Questa banca dati è stata istituita dal UNICRI per la raccolta di informazioni statistiche sul fenomeno della criminalità giovanile. Inoltre e' stata trattata la formazione psicologica e gli aspetti della devianza sociale, la psicologia comunitaria e i metodi di intervento con i minori.
Il programma di formazione previsto anche una simulazione in cui si sono messi in scena i diversi atteggiamenti positivi e negativi di un potenziale agente di pattuglia che si approccia ad un minore, scambiando poi i rispettivi ruoli di polizia / minore.
Rafforzare le capacità delle forze di polizia è veramente essenziale al fine di diffondere la cultura relativa alla tutela dei minori da applicare non solo i principi della legge, ma anche di migliorare l'efficienza della prevenzione, in relazione a situazioni di difficoltà dei minori in conflitto con la legge o che sono a rischio. È soprattutto importante che tutti i minori siano trattati in modo equo e che essi abbiano la possibilità di formazione, orientamento e di assumersi la responsabilità per i loro errori, al fine di ricevere un'altra possibilità, in futuro, in modo che possano diventare adulti responsabili e cittadini rispettosi.

martedì 24 marzo 2009

IO C'ERO...







Se questa è una follia collettiva destinata ad esaurirsi, sono contento di esserci stato dentro quel tanto che basta per dire: "IO C'ERO"....




Poche parole semplici che rendono perfettamente il senso di una toccata e fuga italiana....





Le foto parlano da se'...Paura e Delirio a Las Villas...




Avv. Gonzo!














giovedì 5 marzo 2009

Inhaca e Ilha dos portugueses

Inhaca e Ilha dos Portugueses, 28 Feb. 2009








due isolotti a 40 km al largo di Maputo... paradiso in terra...le immagini parlano da se'...


O Avogado Gonzo!




Darfur: Giustizia impossibile? Cassese docet...

Giustizia impossibile
di ANTONIO CASSESE

L'ordine di cattura della Corte penale internazionale contro il presidente sudanese Bashir è moralmente giustificato. Egli ha il pieno controllo politico e militare del paese e quindi non può ignorare le atrocità che si commettono nel Darfur. Non può non esserne responsabile, quanto meno perché ha omesso di prevenire quei crimini o di punirne gli autori. Ed è anche indubbio che quell'ordine di cattura avrà un grande impatto psicologico e mediatico e delegittimerà politicamente Bashir. Ma, al di là di ciò, quale può esserne l'incidenza pratica? Quell'ordine può essere eseguito solo in Sudan e solo se lo stesso Bashir autorizzerà le sue guardie ad arrestarlo. Al di fuori del Sudan quell'ordine ha un peso giuridico nullo o quasi. Come mai? Lo Statuto della Corte stabilisce che se il capo di Stato di un paese che ha ratificato lo Statuto (Italia, Francia, Inghilterra, Giappone e così via) commette un crimine quale il genocidio o crimini contro l'umanità, può essere trascinato in giudizio davanti alla Corte, perché non può invocare le immunità personali che gli spettano. Se invece l'incriminato è il capo di uno Stato che non ha ratificato lo Statuto (Cina, Russia, Usa, Sudan e così via), egli può godere di quelle immunità. Quando però - come nel caso del Darfur - è il Consiglio di sicurezza dell'Onu a deferire alla Corte crimini commessi da organi di uno Stato (come il Sudan) che non ha ratificato lo Statuto, il Consiglio può rimediare a questa deficienza, decidendo che tutti gli Stati membri dell'Onu devono obbligatoriamente togliere quelle immunità ai capi di Stato (come appunto Bashir) incriminati dalla Corte. Nel caso del Darfur il Consiglio di sicurezza si è però guardato bene dal fare questo passo, limitandosi a imporre solo al Sudan l'obbligo di "cooperare con la Corte". Si torna quindi alla casella di partenza: solo se i poliziotti sudanesi arrestano Bashir e lo consegnano all'Aja, si potrà dare esecuzione concreta all'ordine di cattura.

L'emissione di quell'ordine è dunque un colpo di spada vibrato nell'acqua. Qual è la lezione da trarre? Anzitutto, quando non si ha la forza di far valere i propri comandi, sarebbe saggio procedere con prudenza. Invece di un mandato di arresto, il Procuratore avrebbe potuto chiedere un ordine di comparizione: in tal modo il Presidente sudanese, volendo far valere le proprie ragioni, avrebbe potuto presentarsi alla Corte da uomo libero, per contestare le accuse. In secondo luogo, la giustizia non si amministra con le fanfare: il 14 luglio 2008 il Procuratore diede grande risalto alla sua richiesta del mandato, sbandierando ai quattro venti le colpe di Bashir. I giudici hanno impiegato più di sette mesi per riflettere sulla materia, un lasso di tempo manifestamente confliggente con la natura stessa dell'ordine di cattura, che è un atto urgente reso necessario dall'esigenza di impedire all'indiziato di reato o all'imputato la fuga, la manipolazione delle prove o la recidiva. Non sarebbe stato più saggio tenere segreta quella richiesta? Fiat justitia, pereat mundus: la massima vale anche per questo caso? Il presidente del Sudan già da tempo ha preso misure politiche e diplomatiche per annullare gli effetti politici di quell'atto giudiziario. Tra l'altro, ha astutamente rafforzato la sua autorità in seno all'Unione africana mentre ha inasprito i suoi rapporti con l'Europa e gli Usa. Le prospettive di una cessazione dei crimini nel Darfur diventano più difficili, e una soluzione pacifica del conflitto tra il governo e i ribelli del Darfur sempre più problematica. La giustizia internazionale non dovrebbe ostacolare soluzioni politiche di complesse crisi internazionali nell'ambito delle quali vengono perpetrati crimini gravissimi. In ogni caso, la giustizia-spettacolo va a tutti costi evitata.

martedì 3 marzo 2009

Apertura sezione prevenzione criminale tribunale dei minori di Maputo


Per tutti quelli che mi chiedono di cosa mi occupo materialmente qui in Mozambico...
allego qui di seguito il link al sito UNICRI su cui e' stata recentemente pubblicata la newsletter relativa all'apertura della prima sezione di prevenzione criminale del tribunale dei minori di Maputo:
http://www.unicri.it/news/0902-3_mozambique/index.php

Buona lettura!
(ps: le foto pubblicate sono state scattate con le mie manine....ehehheh !)
il vs. affezionatissimo avvocatissimo gonzissimo