giovedì 29 gennaio 2009

Forza Italia... Italia Forza!

ISTRUZIONI PER L'USO:
Leggete il seguente articolo...poi rileggetelo partendo dall'ultima riga.
Le due facce della politica di Berlusconi!

Nel nostro partito politico manteniamo le promesse
Solo gli imbecilli possono credere che
Non lotteremo contro la corruzione
Perché se c'è qualcosa di sicuro per noi è che
L'onestà e la trasparenza sono fondamentali
Per raggiungere i nostri ideali
Dimostreremo che è una grande stupidità credere che
La mafia continuerà a far parte del nostro governo come in passato
Assicuriamo senza dubbio che
La giustizia sociale sarà il fine principale del nostro mandato
Nonostante questo, c'è gente stupida che ancora pensa che
Si possa continuare a governare con i trucchi della vecchia politica
Quando assumeremo il potere, faremo il possibile affinché
Finiscano le situazioni di privilegio
Non permetteremo in nessun modo che
I nostri bambini muoiano di fame
Compiremo i nostri propositi nonostante
Le risorse economiche siano esaurite
Eserciteremo il potere fino a che
Si capisca da ora che
Siamo il partito di FORZA ITALIA, la nuova politica

martedì 27 gennaio 2009

Uma cidade … mil realidade!


La realta’ e’ un caleidoscopio, scomposta in mille frammenti apparentemente privi di relazione tra loro ma che, visti nell’insieme, formano un disegno ben preciso, dinamico governato da algoritmi matematici.
Maputo, a quel che mi e’dato comprendere dopo due settimane di permanenza, e’una citta’ dalle molteplici sfaccettature, complessa ma affascinante.
Ebbene si’, sono passate due settimane dalla mia partenza, un periodo di tempo che per la maggior parte dei comuni mortali rappresenta l’esigua porzione di anno durante la quale ci si dedica alle cosidette “vacanze”: momento ideale per molti per dimenticare lo stress accumulato come una parsimoniosa formichina durante l’anno lavorativo passato... repentina metamorfosi in cicala con contratto a tempo determinato in resort all inclusive…
A volte penso che forse il mio orologio biologico e’sfasato, come quello del Cappellaio Matto… queste due settimane sono state a malapena sufficienti per farmi una vaga idea di Maputo, capitale di questa immensa veranda sull’Oceano Indiano che e’ il Mozambico (citando l’epigrafe del fantastico libro di Mia Couto – Sotto l’albero del frangipani- che ho appena letto…consigli per gli acquisti!).
Di tutte le tessere che si incastrano perfettamente a formare il puzzle di questa metropoli, quelle che si trovano per prime sono quelle che compongono i bordi esterni, piu’ facilmente riconoscibili perche’ hanno un lato smussato dai nostri preconcetti euro-eccentrici.
La poverta’ dei quartieri costruiti in lamiere arroventate dal sole africano, la fame di chi rovista costantemente nei cassoni dell’immondizia o la sete di chi riempie bottiglie di plastica con l’acqua piovana di fangose pozzanghere createsi durante l’ultima pioggia tropicale, la gente che vive per strada vendendo sigarette, arachidi, chewing gum, fiammiferi, ricariche telefoniche, frutta esotica...
Vi sono pero’ anche spaccati di realta’ differenti, di gente che conduce un’esistenza dignitosa lavorando, nonostante le difficolta’ ad arrivare a fine mese ( chissa’ cosa ne sanno di crisi finanziaria ed economica e della quarta settimana!!!).
Eppoi, allontanandomi gradualmente dai miei pregiudizi, scopro che Sua Excelencia globalizzazione ha messo piede anche nel continente nero… togliendosi di dosso quella pesante maschera legata al colonialismo portoghese del secolo scorso ed indossando la sfavillante facciata delle vetrate a specchio dei centri commerciali stracolmi di prodotti accattivanti…
Vedo gli imprenditori indiani che controllano il business e la manodopera cinese che lavora nei cantieri edili (probabilmente con salari che fanno persino concorrenza a quelli africani!!!)…la polizia corrotta che si aggira con i loro kalashnikov nella Baixa alla ricerca di qualche metical per arrotondare stipendi da fame e le ville con piscina degli esponenti politici controllate 24 ore su 24 da sonnolente guardie private armate…il sovraffollato quartiere a luci rosse con tassi alcoolemici che farebbero impallidire gli etilometri dello stivale e i party di musica elettronica dove i synth interagiscono con mbira e timbila (strumenti tradizionali dell’etnia Chopi)…e tutto cio’ dapprincipio quasi mi spiazza, incapace di formulare un giudizio personale…mi chiedo se commercializzazione spinta e perdita dell’anima siano inversamente proporzionali… preoccupato per il pericoloso passaggio a cui assistiamo in tutto il mondo dall’ignoranza al consumismo,…(in proposito sto leggendo un saggio sulla mutazione intitolato “I barbari” scritto da Baricco …illuminante… consiglio per gli acquisti n.2!)
Ma mi rassicura vedere ogni giorno i sorrisi dei bambini che giocano per strada, l’orgoglio di questo popolo martoriato dalla guerra civile ed il sapere che esiste comunque un panorama culturale, intellettuale ed artistico che rielabora criticamente le esperienze del passato… artisti plastici che creano oggetti d’arte riciclando strumenti di morte, utilizzando armi, pistole, Ak-47, granate, mine antiuomo; musicisti che scelgono di non seguire il trend commerciale della musica panza ( una specie di reggaeton dai connotati africani che impazza in Maputo) per comporre secondo le complesse polifonie ritmiche tradizionali; teatranti che mettono in scena opere sperimentali nel Teatro Avenida per sensibilizzare circa prostituzione, Hiv e la violenza domestica sulle donne.
Ho conosciuto artisti e musicisti interessanti: da Ze’Maria, sassofonista di riferimento nella scena jazz del Mozambico, con il quale ho avuto il piacere di condividere il palco del Gil Vincente Cafe’ alla jam session di sabato scorso… Chico Antonio, cantautore conosciuto in tutto il paese e persona splendida…insomma come sempre sto cercando di immergermi completamente nella realta’del luogo in cui sto vivo anche se sicuramente Maputo, come una matrioska sub-sahariana, contiene molto altro che non si e’ rivelato ai miei occhi ancora offuscati dalle nebbiose cateratte italiane…
Ate’ a próxima!
Dr. Gonzo

Reality is a kaleidoscope, broken into a thousand fragments seemingly without relation between them but which, viewed together, create a clear picture, dynamic and governed by mathematical algorithms. Maputo is a city multi-faceted, complex but fascinating.
It has passed away two weeks after my departure, a period of time for most ordinary people is the small piece of years during which they dedicate to so-called "holiday": ideal time for many to forget the accumulated stress as a parsimonious little ant during the past years working ... sudden metamorphosis into a cicade with a term contract in an all-inclusive resort ... Sometimes I think that my biological clock is broken, modern Cappellaio Matto... these two weeks have been barely enough to make me a vague idea of Maputo, the capital of this vast veranda on the Indian Ocean called Mozambique ( quoting the epigraph of the fantastic book by Mia Couto - Under the frangipani tree-I just read ... ).
Of all the pieces that fit perfectly to form the puzzle of this metropolis, the first one are those that make up the outer edges, more easily recognizable because shaped by our preconceived Euro-eccentric prejudices. The poverty neighborhoods constructed with hot iron chapa arroventate by the African sun, the hunger of those who constantly seek in robbish or the thirst of those with plastic bottles filled with rainwater to muddy puddles created during the last tropical rain, the People living on the street selling cigarettes, peanuts, chewing gum, matches, telephone charges, exotic fruits ... There are however even different split of reality ...people leading a dignified working life, despite the difficulties to survive(what do they know about the financial and economic crisis !!!).
And then I discover that your Excelencia globalization has also set foot in the black continent ... Take off the mask tied to heavy Portuguese colonialism of the past century and wearing the glittering facade of mirrored glass windows of shopping malls overflowing of appealing products ... I see Indian businessman controlling the shops and workers from China in construction sites (probably with salaries that are competitive even with africans!) ... the corrupt police with their Kalashnikovs in the Baixa looking for some Metical to get some extra money to add to them miserly wages and the villas with a pool of politicians controlled 24 hours from sleepy private armed guards ... the crowded red-light district with alcool rates that would impress the italian drunk driving policy and the party of electronic music where the synth interact with timbila and mbira (traditional Chopi instruments) ... and I am unable to formulate a personal opinion ... I wonder if marketing and loss of soul is inversely proportional ... concerned about the dangerous transition taking place worldwide from ignorance to consumism ... (I'm reading about an essay on the mutation entitled "barbarians", written by Baricco ...enlightening...)
But the i see the smiles of children playing in the street, the pride of this nation torn by civil war... and i discover that there is a cultural, intellectual and artistic experiences to draw criticism from the past ... plastic artists who create works of art recycling instruments of death, using weapons, pistols, Ak-47, grenades, landmines; musicians who choose not to follow the trend of commercial music panza (a very popular sort of african reggaeton ) to compose according to the complex polyphonic traditional rhythm; actors that put on stage in experimental works in Teatro Avenida to raise awareness about prostitution, HIV and domestic violence against women.
I met interesting artists and musicians: Ze'Maria, great saxophonist in the jazz scene of Mozambique, with whom I had the pleasure to share the stage of Gil Vincente Cafe 'at the jam session last Saturday ... Chico Antonio, songwriter known throughout the country and wonderful person ... as always I'm trying to dive fully into the reality where i am living even if Maputo, like a sub-Saharian African Matrioska, contains much more and that is not revealed to my eyes still overshadowed by italian foggy cataracts ...
Ate 'a próxima!
Dr. Gonzo

lunedì 26 gennaio 2009

Bem vindo em Maputo!


Carissimi,
Da tempo che le mie cronache di viaggio non riportavano notizie di nuove improbabili ed esotiche avventure per i 5 continenti…
Ebbene, per la gioia dei vostri desideri irrealzzati rieccomi in viaggio…
Stavolta mi ritrovo in un continente nuovo in cui fino a pochi giorni fa non avevo mai messo piede… il continente nero…l’Africa…Piu’ precisamente sono a Maputo…molti di voi si saranno chiesti in questi giorni dove diavolo sia questa citta’ il cui nome sembra quello di un frutto tropicale…Maputo e’ la capitale del Mozambico, una nazione sulla cui bandiera verde gialla e near svetta un logo con le immagini di un fucile Kalashnikov, una zappa, un libro bianco aperto…che rassicurante associazione di idée…
Tra l’altro e’ l’unica bandiera nazionale del mondo sulla quale compare un’arma moderna!
Geograficamente, sempre che interessi a qualcuno in un’epoca in cui le distanze kilometriche sembrano aver perso importanza –per lo meno nel mondo occidentale- per essere soppiantate da connessioni a banda larga misurabili in bit per secondo e non piu in kilometri orari, il Mozambico si trova esattamente di fronte al Madagascar e confina con Tanzania, Swziland, Malawi, Zambia, Zimbabwe e Sud Africa..
Molti di voi si staranno ponendo la chatwiniana domanda: “Ma che ci fai li’?”
Questa volta, almeno per questi primi 4 mesi, non sono in vacanza ma sto lavorando ad un progetto delle Nazioni Unite sulla riforma della giustizia minorile.
Per chi non avesse letto prima altri miei report di viaggio ribadisco che cio’che scrivo sono le mie personali impressioni scritte nero su bianco, senza troppi filtri stilistici e politically correct…a volte misturade con intercalari linguistici locali e con mie visioni percepite in stati alterati di coscienza…a tutto cio’, in questa nuova avventura, vorrei aggiungere i commenti di un italiano che guarda al proporio paese da fuori…e vede un’Italia allo sbando, che ha perso la bussola …qualcuno pensera’ che e’troppo facile criticare dall’esterno senza far nulla per cambiare le cose.. in realta’il mio non e’un esilio forzato, ma la libera scelta di decidere di conoscere il mondo esterno con i 5 sensi che il buon dio ci ha dato, piuttosto che smanettando smaniosamente su una grigia tastiera …proprio per rielaborare il concetto di se’ e la mia percezione del paese in cui vivo…
dopo questo (dovuto?) svarione introduttivo….

Bem vindo en Maputo!!!
In Mozambico, a causa del dominio coloniale portoghese conclusosi solamente nel 1974, si parla portoghese… un portoghese a meta’strada tra quello melodico della bossa nova do Brasil e quello stretto come le vie del Barrio Alto di Lisbona…
L’aereoporto internazionale di Maputo, sebbene sia il principale del paese, e’ poco piu’di una stringa di terra battuta circondata da erba bruciata dal sole tropicale e dale lamiere dei tetti delle abitazioni fi fortuna della periferia ma appena il mio piede tocca l’Africa un suono di tamburi e percussioni riesce a superare il rombo del motore a reazione del mio aereo…una compagnia di musiche e danze tradizionali accoglie i passeggeri agli arrivi!!!
Le ballerine sono avvolte in capulana, tradizionali tessuti coloratissimi, e danzano dimostrando un’incredibile scioltezza d’anca, nonostante abbiano un didietro a dir poco ingombrante…
Buone vibrazioni sin dal primo istante…
Ho anche la fortuna di trovare sin da subito un’ottima sistemazione…vivo al 14mo piano del piu’alto grattacielo di Maputo (33 piani…) che mi consente di avere una vista mozzafiato dell’Oceano, del giardino botanico e della baxia, il quartiere della citta’ piu’animato. Insieme a me vivono attualmente in quest’ampio alloggio altri 2 miei coetanei: Andrea (coordinatrice in loco del progetto UNICRI) e Nicola, un ragazzo che segue un interessante progetto di sensibilizzazione in zone rurali riguardo lo sminamento del territorio ( retaggio della guerra civile protrattasi per oltre un decennio in Mozambico 1981-1992) e il monitoraggio contro l’HIV ( qui presente con un tasso che sfiora il 20%!) impostato su realizzazione di cortometraggi da proiettare nei villaggi.
Purtroppo non ho ancora avuto modo di perlustrare, esplorare e conoscere a fondo la citta’ ma cio’che mi ha subito colpito e’ stata la ricca vegetazione tropicale, il lungomare Av. Marginal con le sue palme da cocco, i frangipani in fiore onnipresenti che coesistono con antichi edifice in stile coloniale portoghese e con grigi e fatiscenti palazzoni di stampo marxista simili a quelli che si possono vedere all’Havana, Cuba.
Poi gli odori intensi della cucina speziata, e quelli meno gradevoli dei rifiuti abbandonati o incendiati a bordo strada…e la sensazione nuova in cui la razza bianca a cui appartengo non e’quella predominante, ma una minoranza, e quindi quasi i ruoli si invertono…
Avrei ancora molte altre cose da raccontare, ma preferisco custodirle ancora un po’ tra i miei pensieri, rielabrarle… per poi condividerle nella prossima mail…e farvi di nuovo evadere per un po’ dai vostri uffici …
Boa vida!Diegonzo

Dear friends,
It's been quite a long time since I am not updating you with any trip chronicle about mine exotic adventures across the 5 continents ... Well, for the joy of many of you I am on the road again ... This time I am in a new continent where I have never been before...Africa ... More precisely in Maputo ...
Many of you will ask themselves where the hell is this city whose name appears as a tropical fruit ... Maputo is the capital city of Mozambique, a nation whose yellow and green flag stands near a logo with images of a Kalashnikov rifle, a hoe, an opened white book ... what an associtaion of ideas! ... Among the others, it is the only national flag in the world with a modern weapon on it! Geographically, for the interested ones in an era where distances in kilometers seem to have lost importance-at least in the western world- to be replaced by broadband connections, measured in bits per second and no more hours in kilometers, Mozambique is exactly opposite the border with Madagascar and Tanzania, Swziland, Malawi, Zambia, Zimbabwe and South Africa ..
Many of you will ask the Bruce chtawin favourite question: "What are you doing there ?"
This time, at least for these first 4 months, I am not on holiday but I'm working with UNICRI, an United Nations agency, on a juvenile justice reform programme.
For those who had not read my travel report before ...I write are my personal impressions in black on white, without too many filters ...and no caring too much about the politically correct ... sometimes mixing with local language slang and with my visions perceived in altered states of mind ...
In this new adventure, I would like to add some comments about Italy ... watched by an italian from abroad... and perceive an Italy which has lost the compass ... someone would think that it is too easy to criticize from the outside without doing anything to change the things ..
what I am living it is not a forced exile, but the free choice to decide to know the outside world with the 5 senses that the God gave me, rather than googling on a gray keyboard ... just to re-elaborate my perception of the country where I live ...
after this (due?) annoying introduction....
Bem vindo en Maputo!
Mozambique, because of the Portuguese colonial domination ended only in 1974, speaks Portuguese ... a Portuguese halfway between the melody of the bossa nova do Brasil and the small streets of the Barrio Alto in Lisbon ... The Maputo International Airport, although the principal of the country, is a little string of earth surrounded by grass scorched by the tropical sun... as soon as my foot just touches Africa a sound of drums and percussion manages to overcome the roar of the engine of the plane...traditional music and dances welcomes the passengers ! The dancers are wrapped in capulana, traditional and coloured tissue, dancing and showing an incredible agility hip, despite having a cumbersomeback...
Good vibrations from the first moment ... I also have the luck to find immediately a great place to stay... a room to 14th floor of the higher skyscraper of Maputo (33 floors ...) that allows me to have a view of the breathtaking, botanical garden and baxia, the crowded district of the city, heart of night life. Together with me are living 2 other flat mate: Andrea (UNICRI resident coordinator) and Nicola, a young man who follows an interesting project to raise awareness in rural areas about the mine of the area (the legacy of civil war for over a decade in Mozambique 1981-1992) and monitoring of HIV (present with a rate of nearly 20%!) set to implementation of short films to be shown in villages.
Unfortunately I have not been able to explore and learn about the city yet, but I was immediately impressed by the rich tropical vegetation, the seafront Av Marginal with its coconut palms, the frangipani blossoms everywhere ...coexistance of the ancient edifice in Portuguese colonial style with gray and dilapidated residential buildings of Marxist mold similar to those that can be found in Havana, Cuba. Then the intense smell of spicy cuisine, and the less pleasing smell of waste abandoned or burnt on the road ... and the new sensation that the white race to which I belong is not the dominant one, but a minority, and therefore the roles almost reverse ... I have so many other things to tell, but I prefer to store a little my thoughts, re-elaborate it... and then share them in the next mail ... and let you get away again for a while by your office ...
Boa vida! Diegonzo

troppo strano per vivere, troppo raro per morire!


Benvenuti!

Sono un avvocato per caso, un camaleontico personaggio...

troppo strano per vivere, troppo raro per morire!

Questo spazio e'il mio campo da ping-pong intellettuale, dove interagiscono idee, pensieri, fantasie, stati alterati di coscienza...ma e'anche un diario di bordo, un taccuino in cui annoto in modalita'random frammenti di realta' vissuta durante la mia esistenza su questa trottola impazzita che ci piace chiamare "mondo'...

Attualmente mi trovo in Maputo, Mozambico...


COMPITI PER TUTTI:

Cercare su Wikipedia informazioni sul Mozambico!


Diegonzo


Welcome!

I am a lawyer by chance, a chameleon character ... too weird to live, too rare to die!

This space it's my intellectual ping-pong table where ideas, thoughts, fantasies and altered states of consciousness interacts... but it is also a travelbook where I post in a random-mode notes of the fragments of reality I am living during my existence on this crazy spinning top that we like to call 'world' ...

Currently I am in Maputo, Mozambique ...

TASKS FOR ALL:

Search on Wikipedia some info about Mozambique!

Diegonzo