lunedì 21 dicembre 2009

II semestre 2009...Yerevan!!

19.12.2009 Paris,
Aereoporto Charles de Gaulle

In attesa di volare per l’ennesima volta, mentre viene annunciata l’ultima chiamata del volo Air France per Rio di Janeiro che non prenderò mai e mentre apre il check-in del prossimo aereo per Helsinki al terminal 2D, mi ritrovo a dover attendere 6 ore prima che il mio volo AZ7377 per Torino decolli.
Decido quindi di approfittarne per prendermi cura di questa creatura che da troppo tempo trascuro… non per mio disinteressamento, ma per non avere avuto il tempo materiale durante tutti questi mesi di aggiornare il blog del Dr. Gonzo sulle mirabolanti avventure dell’”Avvocato per caso”.
C’è da dire che di novità da raccontare dalle vicissitudini mozambicane ad oggi ce ne sarebbero moltissime… sia vissute a livello personale e professionale dal sottoscritto, ma anche alcune riguardanti il Bel Paese ed il suo rapporto a dir poco tutto particolare con la Giustizia dopo l’avvento al potere del Cavaliere dal volto insanguinato…
Dopo un’estate vissuta tra la Sicilia e Malta, isole accomunate dal triste rimpallo di responsabilità circa il dovere di accoglienza dei migranti che sbarcano nel nostro continente in cerca di una vita migliore, durante Settembre il destino del Dr. Gonzo ha incrociato delle splendide opportunità per aggiustare la rotta della Sua carriera professionale alla deriva da quella condotta specchiatissima e illibata che dovrebbe contraddistinguere l’avvocatura.
Dapprima il Consiglio Nazionale Forense mi ha selezionato per prendere parte ad un progetto chiamato “Les Avocats au service des Avocats” organizzato dall’Agenzia di Cooperazione Giuridica Internazionale “Acojuris” e da “Avocats sans Frontieres” in collaborazione con l’Ordine Nazionale Forense italiano, francese e spagnolo. L’ambizioso progetto si occupa di formazione di avvocati in paesi nei quali il diritto alla difesa ed i diritti umani vengono violati (nello specifico trattasi di Algeria, Armenia e Colombia) ed io ne entro a far parte in qualità di formatore.
Successivamente “Save the Children- Italia”, la più grande organizzazione non governativa che si occupa di minori, mi coinvolge in qualità di project officer al progetto “CITY” per l’analisi delle buone prassi e delle debolezze del sistema giustizia minorile italiano con particolare focus sui minori stranieri, finalizzato ad una comparazione con le realtà della Francia, del Marocco e della Romania.
Insomma come sempre il vostro avvocato per caso lascia che il fiume di eventi lo trascini verso luoghi e realtà nuove, conscio che l’unica cosa che non muta è proprio il mutamento…
Si delineano le tempistiche ed i ruoli del progetto “Avvocati al servizio degli avvocati” e vengo assegnato alla missione in terra armena.
Non conoscevo granchè dell’Armenia, a parte il genocidio commesso nel 1915 da parte della Turchia che ha sterminato oltre un milione di armeni, dando inizio ad un secolo di orrore genocidiario che dall’armenia si è spostato all’Olocausto ( e leggo proprio oggi che ad Auschwitz ignoti hanno rubato la scritta “Arbeit mach frei” che troneggiava sinistramente all’ingresso… il sonno della ragione continua a generare mostri…) per poi toccare la terra d’Africa con gli stermini in Rwanda tra Hutu e Tutsi ed in Darfur perpetrato dalle milizie janjaweed con la collusione del governo sudanese, senza dimenticare il recente Congo e il conflitto serbo bosniaco dei Balcani degli anni novanta…
Certo avevo sentito nominare Charles Aznavour, musicista e cantautore armeno, così come avevo letto dei testi di Gurdjeff, filosofo e inventore di danze sacre che conducono a livelli superiori di coscienza e meditazione, infine ricordavo vagamente le notizie del terribile terremoto che sconvolse quella zona del Caucaso negli anni ’80 ma posso onestamente confessare che le mie conoscenze circa l’Armenia non andavano molto oltre…
Circa una settimana fa mi ritrovavo in questo stesso aeroporto in attesa di un aereo per Yerevan… finalmente si erano definiti i tempi ed i modi della missione in Armenia e davanti a me si presentava qualcosa di nuovo, un grosso punto interrogativo…stavo per recarmi nella capitale dell’Armenia per formare 10 avvocati armeni in materia di diritti umani e strumenti internazionali per assicurare il diritto alla difesa. Al mio fianco il supporto e l’esperienza di un collega francese che in questi giorni mi ha fatto riflettere parecchio sullo stato di salute del diritto internazionale e sulle direzioni da intraprendere su questo percorso…
Devo ammettere che adoro viaggiare perché ogni volta scopro qualcosa di nuovo e fantastico del mondo che letteralmente mi spiazza.
Anche in questo viaggio ho visto realtà del pianeta che mi hanno conquistato e che per questa ragione il Dr. Gonzo vorrebbe condividere con voi…
Ho visto un paese affascinante, dove si incrocia un passato sovietico facilmente riconoscibile dagli edifici imponenti e dall’uso massiccio dell’alfabeto cirillico; una fortissima influenza delle religione cristiano armena apostolica testimoniata dalle numerosissime chiese e monasteri in tutto il Paese; ma si sente anche la presenza dell’Oriente…(l’Armenia confina con l’Iran…) nei mercati dove l’odore ed i colori delle spezie inebriano gli avventori.
Ho notato le contraddizioni di questo paese davanti ai semafori dove si affiancano i taxi Lada sgangherati e vecchi di 30 anni e i Suv costosissimi di Bmw e Mercedes scintillanti…
Ho conosciuto giovani avvocati che credono profondamente nella loro professione e si battono quotidianamente per i diritti umani correndo anche rischi personali per la loro sicurezza, più tendenti verso gli ideali di giustizia che alle ragioni del proprio portafoglio…ma che si ritrovano davanti un muro insormontabile di corruzione, violenza e discriminazione…
Ho gustato la deliziosa cucina armena: le dolma, carne e riso avvolta in foglie di vite proprio come quelle che so incontrano a Cipro o in Grecia; il manti, delle specie di tortellini di carne davvero deliziosi, la frutta candita ipercalorica ed ipergustosa,… insomma un’esperienza culinaria inaspettatamente unica!
Non ho potuto fare a meno di provare quotidianamente il rinomato brandy armeno… tradizione a cui pare sia impossibile sfuggire…
Ho ammirato il monte Ararat, vero e proprio simbolo sacro per gli armeni ove secondo la Bibbia (Genesi 8.4) si sarebbe arenata l’Arca di Noè, il suo profilo che si staglia all’orizzonte, imponente ed irraggiungibile in quanto si trova in terra turca…
Ho parlato con il popolo armeno, gente di un’ospitalità senza limiti, sebbene l’incomprensione linguistica costituisca a volte un ostacolo insormontabile..
Tutto ciò ha lasciato un segno dentro di me, un frammento di esistenza che si aggiunge…oltre all’arricchimento che questa esperienza professionale mi ha dato: un occasione unica di confronto su metodologie di formazione, su competenze tecniche degli strumenti internazionali a difesa dei diritti umani e sulle esperienze a livello nazionale…
In alcuni momenti ero esterrefatto davanti a dichiarazioni di avvocati che evidenziavano quanto l’amministrazione della giustizia fosse arbitraria e manipolata e non ho resistito al bisogno di chiedere quale fosse secondo loro il modo per poter cambiare le storture del sistema…ma mi hanno risposto dicendo che la mia domanda era una domanda prettamente politica e non hanno aggiunto altro…su questa domanda insoluta vorrei concludere il report armeno del Dr. Gonzo citando l’autobiografia di Howard “ Mr. Nice” Marks, che sto leggendo in questi giorni…

-“E’ difficile considerare il traffico d’erba un vero e proprio crimine, Mac”
-“Certo che lo è, non parlare come un criminale, Howard. E’ Illegale.”
-“Credevo fossi d’accordo con me sul fatto che l’hashish non dovrebbe essere illegale. E’la legge ad essere sbagliata, non il commercio.”
-“Si sono d’accordo. Ma fino a quando la legge non cambierà, tu sei un criminale.”
-“Ma non credi, Mac, che abbiamo il dovere di cambiare le leggi cattive, nocive, pericolose?”
-“Si, ma attraverso la legge.”
-“Perciò tu useresti la legge per cambiare la legge?”
-“Naturalmente!”
-“Suppongo, allora che suggeriresti di salvare un uomo che sta affogando dicendogli di bere l’acqua fino a prosciugarla.”
-“Questa è sofisticheria, Howard. E tu lo sai.”


Il Vostro affezionatissimo (e sempre meno per caso…) Avv. Gonzo