lunedì 26 gennaio 2009

Bem vindo em Maputo!


Carissimi,
Da tempo che le mie cronache di viaggio non riportavano notizie di nuove improbabili ed esotiche avventure per i 5 continenti…
Ebbene, per la gioia dei vostri desideri irrealzzati rieccomi in viaggio…
Stavolta mi ritrovo in un continente nuovo in cui fino a pochi giorni fa non avevo mai messo piede… il continente nero…l’Africa…Piu’ precisamente sono a Maputo…molti di voi si saranno chiesti in questi giorni dove diavolo sia questa citta’ il cui nome sembra quello di un frutto tropicale…Maputo e’ la capitale del Mozambico, una nazione sulla cui bandiera verde gialla e near svetta un logo con le immagini di un fucile Kalashnikov, una zappa, un libro bianco aperto…che rassicurante associazione di idée…
Tra l’altro e’ l’unica bandiera nazionale del mondo sulla quale compare un’arma moderna!
Geograficamente, sempre che interessi a qualcuno in un’epoca in cui le distanze kilometriche sembrano aver perso importanza –per lo meno nel mondo occidentale- per essere soppiantate da connessioni a banda larga misurabili in bit per secondo e non piu in kilometri orari, il Mozambico si trova esattamente di fronte al Madagascar e confina con Tanzania, Swziland, Malawi, Zambia, Zimbabwe e Sud Africa..
Molti di voi si staranno ponendo la chatwiniana domanda: “Ma che ci fai li’?”
Questa volta, almeno per questi primi 4 mesi, non sono in vacanza ma sto lavorando ad un progetto delle Nazioni Unite sulla riforma della giustizia minorile.
Per chi non avesse letto prima altri miei report di viaggio ribadisco che cio’che scrivo sono le mie personali impressioni scritte nero su bianco, senza troppi filtri stilistici e politically correct…a volte misturade con intercalari linguistici locali e con mie visioni percepite in stati alterati di coscienza…a tutto cio’, in questa nuova avventura, vorrei aggiungere i commenti di un italiano che guarda al proporio paese da fuori…e vede un’Italia allo sbando, che ha perso la bussola …qualcuno pensera’ che e’troppo facile criticare dall’esterno senza far nulla per cambiare le cose.. in realta’il mio non e’un esilio forzato, ma la libera scelta di decidere di conoscere il mondo esterno con i 5 sensi che il buon dio ci ha dato, piuttosto che smanettando smaniosamente su una grigia tastiera …proprio per rielaborare il concetto di se’ e la mia percezione del paese in cui vivo…
dopo questo (dovuto?) svarione introduttivo….

Bem vindo en Maputo!!!
In Mozambico, a causa del dominio coloniale portoghese conclusosi solamente nel 1974, si parla portoghese… un portoghese a meta’strada tra quello melodico della bossa nova do Brasil e quello stretto come le vie del Barrio Alto di Lisbona…
L’aereoporto internazionale di Maputo, sebbene sia il principale del paese, e’ poco piu’di una stringa di terra battuta circondata da erba bruciata dal sole tropicale e dale lamiere dei tetti delle abitazioni fi fortuna della periferia ma appena il mio piede tocca l’Africa un suono di tamburi e percussioni riesce a superare il rombo del motore a reazione del mio aereo…una compagnia di musiche e danze tradizionali accoglie i passeggeri agli arrivi!!!
Le ballerine sono avvolte in capulana, tradizionali tessuti coloratissimi, e danzano dimostrando un’incredibile scioltezza d’anca, nonostante abbiano un didietro a dir poco ingombrante…
Buone vibrazioni sin dal primo istante…
Ho anche la fortuna di trovare sin da subito un’ottima sistemazione…vivo al 14mo piano del piu’alto grattacielo di Maputo (33 piani…) che mi consente di avere una vista mozzafiato dell’Oceano, del giardino botanico e della baxia, il quartiere della citta’ piu’animato. Insieme a me vivono attualmente in quest’ampio alloggio altri 2 miei coetanei: Andrea (coordinatrice in loco del progetto UNICRI) e Nicola, un ragazzo che segue un interessante progetto di sensibilizzazione in zone rurali riguardo lo sminamento del territorio ( retaggio della guerra civile protrattasi per oltre un decennio in Mozambico 1981-1992) e il monitoraggio contro l’HIV ( qui presente con un tasso che sfiora il 20%!) impostato su realizzazione di cortometraggi da proiettare nei villaggi.
Purtroppo non ho ancora avuto modo di perlustrare, esplorare e conoscere a fondo la citta’ ma cio’che mi ha subito colpito e’ stata la ricca vegetazione tropicale, il lungomare Av. Marginal con le sue palme da cocco, i frangipani in fiore onnipresenti che coesistono con antichi edifice in stile coloniale portoghese e con grigi e fatiscenti palazzoni di stampo marxista simili a quelli che si possono vedere all’Havana, Cuba.
Poi gli odori intensi della cucina speziata, e quelli meno gradevoli dei rifiuti abbandonati o incendiati a bordo strada…e la sensazione nuova in cui la razza bianca a cui appartengo non e’quella predominante, ma una minoranza, e quindi quasi i ruoli si invertono…
Avrei ancora molte altre cose da raccontare, ma preferisco custodirle ancora un po’ tra i miei pensieri, rielabrarle… per poi condividerle nella prossima mail…e farvi di nuovo evadere per un po’ dai vostri uffici …
Boa vida!Diegonzo

Dear friends,
It's been quite a long time since I am not updating you with any trip chronicle about mine exotic adventures across the 5 continents ... Well, for the joy of many of you I am on the road again ... This time I am in a new continent where I have never been before...Africa ... More precisely in Maputo ...
Many of you will ask themselves where the hell is this city whose name appears as a tropical fruit ... Maputo is the capital city of Mozambique, a nation whose yellow and green flag stands near a logo with images of a Kalashnikov rifle, a hoe, an opened white book ... what an associtaion of ideas! ... Among the others, it is the only national flag in the world with a modern weapon on it! Geographically, for the interested ones in an era where distances in kilometers seem to have lost importance-at least in the western world- to be replaced by broadband connections, measured in bits per second and no more hours in kilometers, Mozambique is exactly opposite the border with Madagascar and Tanzania, Swziland, Malawi, Zambia, Zimbabwe and South Africa ..
Many of you will ask the Bruce chtawin favourite question: "What are you doing there ?"
This time, at least for these first 4 months, I am not on holiday but I'm working with UNICRI, an United Nations agency, on a juvenile justice reform programme.
For those who had not read my travel report before ...I write are my personal impressions in black on white, without too many filters ...and no caring too much about the politically correct ... sometimes mixing with local language slang and with my visions perceived in altered states of mind ...
In this new adventure, I would like to add some comments about Italy ... watched by an italian from abroad... and perceive an Italy which has lost the compass ... someone would think that it is too easy to criticize from the outside without doing anything to change the things ..
what I am living it is not a forced exile, but the free choice to decide to know the outside world with the 5 senses that the God gave me, rather than googling on a gray keyboard ... just to re-elaborate my perception of the country where I live ...
after this (due?) annoying introduction....
Bem vindo en Maputo!
Mozambique, because of the Portuguese colonial domination ended only in 1974, speaks Portuguese ... a Portuguese halfway between the melody of the bossa nova do Brasil and the small streets of the Barrio Alto in Lisbon ... The Maputo International Airport, although the principal of the country, is a little string of earth surrounded by grass scorched by the tropical sun... as soon as my foot just touches Africa a sound of drums and percussion manages to overcome the roar of the engine of the plane...traditional music and dances welcomes the passengers ! The dancers are wrapped in capulana, traditional and coloured tissue, dancing and showing an incredible agility hip, despite having a cumbersomeback...
Good vibrations from the first moment ... I also have the luck to find immediately a great place to stay... a room to 14th floor of the higher skyscraper of Maputo (33 floors ...) that allows me to have a view of the breathtaking, botanical garden and baxia, the crowded district of the city, heart of night life. Together with me are living 2 other flat mate: Andrea (UNICRI resident coordinator) and Nicola, a young man who follows an interesting project to raise awareness in rural areas about the mine of the area (the legacy of civil war for over a decade in Mozambique 1981-1992) and monitoring of HIV (present with a rate of nearly 20%!) set to implementation of short films to be shown in villages.
Unfortunately I have not been able to explore and learn about the city yet, but I was immediately impressed by the rich tropical vegetation, the seafront Av Marginal with its coconut palms, the frangipani blossoms everywhere ...coexistance of the ancient edifice in Portuguese colonial style with gray and dilapidated residential buildings of Marxist mold similar to those that can be found in Havana, Cuba. Then the intense smell of spicy cuisine, and the less pleasing smell of waste abandoned or burnt on the road ... and the new sensation that the white race to which I belong is not the dominant one, but a minority, and therefore the roles almost reverse ... I have so many other things to tell, but I prefer to store a little my thoughts, re-elaborate it... and then share them in the next mail ... and let you get away again for a while by your office ...
Boa vida! Diegonzo

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